Giudice: -
Consapevole della responsabilità che assumete davanti a Dio e davanti agli
uomini, giurate di dire la verità. Dite “lo giuro”.
Testimone: -
Lo giuro.
Un cortile liberty della Vecchia
Milano, ore 8,10. Minaccia pioggia. Un uomo maturo e un giovanotto cercano di
avviare un oggetto indefinibile, un esperimento psichedelico: un Nuovo Falcone
militare, di nome Irma la Rossa, con parabrezza da scooterone, sellone
antidecubito, coda di volpe, frecce, antenna a frusta, antifurto a raggi
infrarossi, targa di Gotham City.
I due personaggi, padre e figlio,
che per semplicità chiameremo Batman e Robin, erano alle prese con una
difficoltà d’accensione del Grande Cilindro. Il primo colpo (uno sparo) ha
zittito gli uccelli sugli alberi; il secondo scoppio ha fatto scattare alcuni
allarmi; al terzo colpo una vecchietta si è sporta al balcone piangendo: “Mi
ricorda il mio Attilio – singhiozzava – quando è morto”. (Attilio, si saprà
poi, era il gatto della vecchietta, scomparso sotto le bombe americane
dell’agosto ’43).
NELLA FOTO:
PRIMA DELLA PARTENZA IL VOSTRO
CRONISTA CONTROLLA SUL GIORNALE
LE PREVISIONI METEO
Finalmente Irma la Rossa parte con
i suoi due passeggeri; a fianco, la bianca e rossa Poderosa, governata dal
vostro cronista, attraverso le vie di una Milano ancora addormentata e
sbadigliante.
Pioviggina e promette male,
promette tanta umidità. Le previsioni meteo compulsate dal vostro cronista sono
discordanti: gran burrasca, variabile, caldo secco.
L’appuntamento è al Casello di
Melegnano, un luogo comune topografico, una terra di nessuno che tutti
conoscono, un ombelico del nulla (come
Roncobilaccio, Canicattì e Quel Paese). Appuntamento con Bruno, summa dei
luoghi comuni dell’Alta Italia: uno svizzero bergamasco. Voialtri non potete
capire. Noi, che negli anni 70 per guardare la tv a colori dovevamo mettere il
canale della Svizzera Italiana, siamo stati assillati da rubriche quali i cartoni
“Scacciapensieri” del sabato, la pubblicità della crema “Nivèèèa” (sarebbe la
Nìvea) e degli sconti (“aziòòòne”) del supermercato Migros. E la
bergamaschitudine? I luoghi comuni parlano di bergamaschi dal dialetto
incomprensibile, di memorie di alpini nella ritirata di Russia che si capivano
perfettamente con i calmucchi parlando in bergamasco…
Bruno, al Casello di Melegnano, ha
confermato tutti i peggiori luoghi comuni. Ordinatamente posteggiato (sia il
V7, a bordo autostrada, che il suo sedere, sul bordo dell’aiola), tuta nera
perfetta anni 70, arrivato con largo anticipo, moto pulita e asciutta
nonostante la pioggia subita nel percorso; insomma, tutti gli elementi adeguati
alla sua targa Ticino. Molto Svizzero. Ma non aveva le scarpe da riposo, e quindi
ha sofferto per due giorni negli stivaletti da moto: molto val Brembana.
NELLA FOTO:
L’INCONTRO CON BRUNO AL CASELLO
DI MELEGNANO. BRUNO E’ QUELLO CHE
SFOGGIA UN’IMPECCABILE TUTA DA
PIOGGIA. NOTARE GLI STIVALETTI
UN PO’ OLD FASHION.
Date queste premesse, il viaggio
si prospetta lungo e periglioso.
Una conferma viene poco dopo
quando alla testa del piccolo gruppo di ardimentosi, lanciati sull’autostrada
poco dopo Piacenza alla velocità di 90-100 chilometri l’ora, il vostro cronista
fa un cenno alle due moto che seguono, ovvero il V7 svizzerasco (o
bergamizzero?) e la Batmobile di Nadillo.
Il colore blu-clergyman della
moto, il giallo-piviale dell’impermeabile, l’andatura clericale (“Sopra agli 80
non l’ho mai portata, benedetti figlioli”) non lasciano dubbi: poco avanti ci
precede il cappellano ufficiale del gruppo, lo spensierato padre Luca Paolo 1°.
I tre mostri della strada (mostri
in senso letterale) raggiungono in un batter d’occhio la sacra vettura di Luca
Paolo e lo scortano fino al luogo dell’appuntamento. Padre Luca Paolo, giunto
da Torino, s’è alzato all’ora di Compieta e ha affrontato la strada con
sorridente fiducia. Sarà premiato.
I chilometri scorrono veloci e l’Emilia è calda e soleggiata. Ci si ritrova al luogo dell’appuntamento collettivo, un’area di servizio non lontano da Fornovo.
E’ una sosta opportuna. Alcuni (il
vostro cronista, vestito da perfetto inviato di guerra, in stile Ettore Mo in
Afganistan) sperimentano la disponibilità di alcolici dell’autogrill, altri si
rifocillano con prodotti portati da casa. E’ il caso di Piero & Giorgio,
che come vuole lo stile anni 70 si sono portati le cose da picnic della
domenica (mancava la radiolina con le partite, ma le banane c’erano), ed è il
caso di Luca Paolo che, asseriscono i maliziosi, s’è nutrito di pane azzimo e
vinsanto.
Il gruppo, in apparenza disperso,
in breve s’è riunito nel parcheggio dell’area di servizio, suscitando la
curiosità della gente.
NELLA FOTO:
SULL’APPENNINO PARMIGIANO
UN GRUPPO DI CURIOSI ANALIZZA
PERPLESSO IRMA LA ROSSA